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Il "Viaggio Virtuale" intervento...

Aggiornamento: 5 mar 2021

VENEZIA PIAZZA SAN MARCO


Fabrizia Callegaro, apre gli interventi presenti nell'Opera Editoriale con due saggi il “Viaggio Virtuale” in Piazza San Marco : “Venezia San Marco e il suo tempo”, p.14; e, “Chi era San Marco”, p.30;


Scuola Grande di San Marco, La guarigione di Aniano, altorilievo di Tullio Lombardo, 1485   Foto © Pino Usicco  DeHumanaArchitectura®

Scuola Grande di San Marco, La guarigione di Aniano, altorilievo di Tullio Lombardo, 1485 Foto © Pino Usicco DeHumanaArchitectura®


I suoi interventi proseguono nel primo volume con: “Basilica di San Marco Bassorilievi facciata occidentale inferiore”, p. 582; “Basilica di San Marco i Cavalli”, p. 676; “Basilica di San Marco i Tetrarchi angolo del tesoro” p. 814; “Piazza San Marco i pilastri Acritani” p. 830;. E ancora nel secondo volume: ”Piazza San Marco Torre dell'Orologio”, p. 1386; e la “Colonna di San Teodoro”, p. 1460.



Estratto da: “Venezia San Marco e il suo Tempo”

“Dal IX secolo l’elaborazione della leggenda diventa esclusivo appannaggio del nascente ducato veneziano, che grazie ad una politica spregiudicata, a tratti ondivaga ma in genere filobizantina, riesce ad inserirsi nello scacchiere politico fino alla conquista della piena autonomia. Nell’827, alla sconfitta decretata dalle risoluzioni della sinodo di Mantova, che riconoscendo il primato di Aquileia (sotto l’influenza imperiale franca) aveva ridotto Grado (manovrato dal Ducato veneziano e dunque filobizantino) a semplice plebs di Aquileia, Venezia risponde l’anno seguente col furto del corpo di San Marco da Alessandria e la sua deposizione nel palatium del doge. Tra gli studiosi vi è chi valuta l’avvenimento pregno di intenti così spiccatamente politici da ritenerlo quasi certamente inventato, ma anche chi invece lo crede perfettamente verosimile, in quanto, pur essendo la quadratura di un evento politico, per il giovane ducato poteva significare indipendenza ecclesiastica e politica, ma forse anche il ritorno alle arcaiche matrici religiose³. Nell’829 il doge Giustiniano Parteciaco col suo lascito testamentario, esplicitamente riservato alla fondazione di una chiesa sulla sua proprietà in San Zaccaria, decreta la nascita del più importante tempio cristiano in ambito lagunare: quello destinato ad ospitare le spoglie di misier Marcho. Da allora in poi la politica autonomistica di Venezia fa un uso altamente strumentale delle reliquie; di conseguenza la leggenda marciana viene definitivamente sottratta ad Aquileia e si arricchisce via via di ulteriori dettagli miracolosi, assumendo un carattere sempre più nazionale. Col XIII secolo la gestazione mitografica può dirsi conclusa: all’evento della translatio di Marco da Alessandria si aggiungono a posteriori i sacri prodigi della inventio o apparitio e soprattutto della vaticinatio dell’angelo, allusivi alla predestinazione divina che riservava San Marco a Venezia, e soltanto a Venezia. L’intento evidente mirava a giustificare tutta l’azione politica impegnata ad esautorare prima Aquileia, e infine Grado della dignità metropolitica (trasferita definitivamente a Venezia nel 1451, dopo la soppressione del patriarcato gradense e della diocesi di Castello, mentre Aquileia sarebbe sopravvissuta con giurisdizione inspiritualibus sino al 1751) [...]”.


Jacopo Tintoretto, Il miracolo di san Marco, 1548, Venezia, Gallerie dell'Accademia   Foto © Pino Usicco  DeHumanaArchitectura®

Jacopo Tintoretto, Il miracolo di san Marco, 1548, Venezia, Gallerie dell'Accademia Foto © Pino Usicco DeHumanaArchitectura®


Sin dall'inizio Fabrizia con entusiasmo ha aderito al progetto editoriale realizzando come abbiamo sopra detto più saggi preziosi per la stesura dell'opera. Gli incontri, le condivisioni, la complessità degli argomenti da trattare, con tratto semplice, il rigore dello studio che ella ha condotto in questi anni, l'intesa progettuale che è maturata mi rimanda alle piacevoli e sensibili condivisioni, al reciproco rispetto, alla stima che nel tempo si è trasformata in ammirazione. Nello slancio alla partecipazione al progetto che Fabrizia ha avuto, scorgo generosità nei miei confronti per quel cogliere in profondità le motivazioni e dunque il senso dell'opera.


“La mia partecipazione al progetto editoriale di Pino Usicco nasce da un incontro, più o meno casuale, dal quale sono emerse la sua devozione maniacale per Venezia e l’insofferenza al caos incontrollabile che ormai la aggredisce. Da parte sua, credo che all’origine di questo lavoro ci sia la volontà di opporre al consumo superficiale della città un rendiconto vigile e puntiglioso di Piazza San Marco, l’area simbolicamente più rappresentativa, ma anche più afflitta dall’aggressione turistica. Stimo l’impegno dell’autore nel superare le difficoltà oggettive implicite nel piano dell’opera e ne ammiro l’intima conoscenza di Piazza San Marco, utilizzata per approfondirne la percezione visiva nella configurazione globale e nelle componenti fisiche, materiali e tattili. Avvalendosi della propria sensibilità di fotografo, Pino Usicco ha inteso rileggerne l’aspetto monumentale privilegiando l’incidenza della luce, declinata nelle principali variabili. Il risultato non si limita ad essere una preziosa raccolta di immagini, perché il costante gioco di rimandi tra luce ed ombra restituisce in una visione coerente i complessi rapporti tra parti ed insieme. Quegli “scatti”, consegnandoci spettacolari apparizioni, comunicano il proposito di vedere e riconoscere, far vedere e far riconoscere, al di là della difficile attualità, il cuore di una città unica come Venezia. “


Torre dell'Orologio, I due Mori, rappresentano l'allegoria del tempo passato e futuro, 1497   Foto © Pino Usicco  DeHumanaArchitectura®

Torre dell'Orologio, I due Mori, rappresentano l'allegoria del tempo passato e futuro, 1497 Foto © Pino Usicco DeHumanaArchitectura®


FABRIZIA CALLEGARO Ha studiato storia dell’arte e storia a Venezia Ca’ Foscari, dove si è laureata con una tesi in materia veneziana - cfr. “Venezia Arti”, 5 (1991) -. Ha insegnato Storia dell’Arte presso istituti pubblici e privati; ricoperto incarichi per le Soprintendenze del Veneto Orientale e di Venezia nell’ambito di progetti di classificazione e tutela del patrimonio artistico del territorio. Ha compilato pubblicazioni storico-artistiche per destinazioni regionali e internazionali e collaborato presso Palazzo Grassi (settore divulgativo durante la gestione Agnelli). Ha svolto indagini per fondazioni private con la redazione di perizie storico-artistiche su soggetti architettonici e complessi di arredo sottoposti a recupero. È stata redattrice nella sezione Arte: Mostre e Recuperi per la rivista dell’A.P.T. di Venezia “Leo Magazine”.


Torre dell'Orologio, processione dei Re Magi che rendono omaggio alla Vergine Maria con Gesù, 1499    Foto © Pino Usicco  DeHumanaArchitectura®

Torre dell'Orologio, processione dei Re Magi che rendono omaggio alla Vergine Maria con Gesù, 1499 Foto © Pino Usicco DeHumanaArchitectura®


Titolo originale VENEZIA PIAZZA SAN MARCO LA LUCE E IL TEMPO

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